Il vecchietto gli passa un piccolo vecchio diario composto da poche pagine. “Fanne qualcosa di buono nel tuo Paese”. Gli spiega che il diario contiene un segreto di quelli che erano i suoi genitori tedeschi. “Come vedi io non sono riuscito a farlo fruttare, ma tu sembri un ragazzo in gamba”, dice ridendo. Nel diario, scritto in corsivo e con un inchiostro ormai quasi impercettibile, c’è la storia degli ultimi giorni dei genitori del vecchietto ad Amburgo prima di imbarcarsi per il Nuovo Mondo e la ricetta di un fantomatico panino con la carne, “fantomatico” perché le pagine che lo riguardano sono impreziosite con arzigogoli disegnati a mano come se quella ricetta fosse la cosa più importante del diario. Si capisce che sono quelle le pagine che giustificano l’esistenza di quel diario e il fatto che sia resistito negli anni e a tanti freddi come quello di quella sera. Ha impiegato 10 secondi per decidere che non avrebbe dato seguito ai colloqui, seppur positivi, dei giorni precedenti. Forse il sogno americano dorme dentro a queste pagine da decenni.
A questo punto due cose lo mandano fuori di testa, il fatto che questo sogno può farlo crescere in Italia e non in America, e che questo sogno esce dalle tasche di un povero emarginato dalla società e non dalle tasche di qualche multinazionale. Un paradosso meraviglioso che gli scalda il cuore. “Lo faccio!”, dice a se stesso. E come sapete, lo ha fatto! Oggi qualcosa si è modificato, non esistono più alcuni degli ingredienti di cento anni fa e cento anni fa non c’erano alcuni degli ingredienti che si usano oggi, ma lo spirito, l’amore e il 100% di quella ricetta con i suoi trucchi e i suoi segreti stanno tutti dentro ad ogni singolo burger di BURGEZ.